1. |
Maiale
04:08
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Maiale
Muoio in un modo atroce
Agonizzo a piena voce
Il mio sangue in una pozza
Ad onor di chi mi sgozza
Lascio il mondo da suino
E vi torno in un panino
L'acqua bolle sopra al fuoco
E continui in questo gioco
Ben lavato e ben rasato
Come mai lo sono stato
Con la fiamma poi mi bruci
Ma ricordo di altre luci
I falò di San Giovanni
Per scacciare via i malanni
Mi facevi attraversare
Con un rito singolare
E le notti di mezz'anno
Anche gli uomini lo fanno
E adesso che son morto
Non hai soddisfazione
Continui a farmi torto
E infili quel bastone
Tra i tendini e le ossa
Del mio piede di porco
Così che poi tu possa
Appendere il mio corpo
Tagli, squarci, spacchi e seghi
Poi trituri insacchi e leghi
Bolli sciogli schiacci e stringi
Ed è inutile che neghi
Ed è inutile che fingi
Porco!
Non son come mi dipingi
Tu sei uomo, superiore
Ma mi chiedo con che cuore
Tu mi infligga in addizione
La suprema umiliazione
E con la mia stessa carne
Tu mi riempi l'intestino
Neanche il Diavolo sa farne
Utilizzo più meschino
Se ti sembra cosa bella
Paradosso sopraffino
Nel passar per le budella
Prefiguro il mio destino
Magra consolazione
Sentire grassa gente
Dire con soddisfazione
Che di me
Non si butta via niente
Niente!
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2. |
L'Albero della Poiana
04:50
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L'albero della poiana
Il sole ha seccato la terra e le spighe
Io corro da poco ma sento le righe
Di gocce che scendono giù dai capelli
Fa caldo e lo dicono pure gli uccelli
Le mie gambe si sono allungate
Sono già alla mia decima estate
A piedi nudi non servono suole
Nessuno mi ha visto, né gatti né cani
Ma senti anche oggi se picchia 'sto sole!
Stringo una scatola tra le mie mani
E nella campagna continua la corsa
La prossima volta mi porto una borsa...
Le mie gambe si sono allungate
Sono già alla mia decima estate
Io vado all'albero della poiana
Non mi distragga né rospo né rana na na na na na na na na
Na na na na na na na na na na na
Io vado all'albero della poiana
Di ogni animale conosco la tana na na na na na na na na
Na na na na na na na na na na na
Seguo la pista la scia delle orme
Di zampe di ferro dei cingolati
In mezzo ad un campo ce n'è uno che dorme
E sembra sia sazio di quelli già arati
Le mie gambe son tutte graffiate
È cosa normale, se corri d'estate
Salto scolìne ma non questo fosso
Grilli e altri insetti mi saltano addosso
Raggiungo l'albero desiderato
che solo nel campo è cresciuto isolato
L'ombra di un tempo oramai non concede
È morto ed è secco, anche un cieco lo vede!
Le mie gambe son tutte graffiate
È cosa normale, se corri d'estate
Io vado all'albero della poiana
Non mi distragga né rospo né rana na na na na na na na na
Na na na na na na na na na na na
Io vado all'albero della poiana
Anche se a te può sembrar cosa strana na na na na na na na na
Na na na na na na na na na na na
Poi scavo una buca
Ma dove conduca
Non credo che importi
A quei rami morti
Rimuovo dei sassi
Ora spero che passi
Così sembra buono
Adesso ci sono!
Nascondo in una buca il mio tesoro
Avvolto in una carta in similoro:
Un teschio di gatto o forse coniglio
La pelle di serpe due foglie un artiglio
Le mie due iniziali cucite a ricamo
Un foglio con scritto il nome di chi amo
La più bella freccia di cui sia capace
Un chiodo, una borra di qualche rapace
Un cubo di legno, sei biglie scarlatte
Perché mi piaceva com'erano fatte
E i miei denti da latte
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3. |
I Lupi nel Grano
04:50
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I lupi nel grano
Ho visto la coda del lupo in mezzo alle spighe, era nera!
A giugno fa caldo, che cosa l'ha spinto fin qui questa sera?
Ne han visto anche un altro, scendeva dal bosco giù dalla collina
Prendete i forconi e le zappe, portate al riparo la mia bambina!
Mi sembra che ce ne sian altri, ho visto nel grano le sagome scure
Forse un incendio nel bosco li ha fatti discendere fino alle colture
Se è il fuoco che temono, è il fuoco
Che avranno!
Torce accese, luci e fiamme nel campo
Posti di battaglia si combatte nella paglia
Ogni ombra è un'altra bestia
Ti avverto col segnale quando avvisto l'animale
Non avrete il mio pollaio
Io non ho paura nel difender queste mura
Non so quanti sono, ma vengono avanti ne sono sicuro
E forse qualcuno di loro è già là dietro al muro
Il sole tramonta il tempo che stringe e forse è follia
Ma mettere a fuoco il frumento è l'unico modo per mandarli
Via!
Torce accese contro i lupi nel grano
Non avranno scampo tra le fiamme del mio campo
Ogni spiga è una candela
La luce che mi abbaglia con le grida della paglia
Non avrete le mie ossa
Salvi a quale costo, cosa avresti fatto tu al mio posto?
Torno a casa da mia figlia mentre il fumo si sparpaglia nella valle
Il raccolto mancato, il lavoro sprecato, brucia alle mie spalle
Al padrone del podere non avevo ancor versato la sua quota
Oramai non c'è più nulla se non tracce rosso sangue su una culla...
Vuota!
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4. |
Mani di Vecchi
04:47
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Mani di vecchi
Ero lì con lui stamattina in fila dal fornaio
Era qui con me ma non ero come lui
Me ne accorsi mentre frugava nel portamonete
Con due mani che so che io non avrò mai
Grosse curve e torte come le corna di un ariete
Forti artigli, morse, come quelle di chi
Ha impugnato saldi i duri arnesi del lavoro
Fino ad adeguarne le forme con le sue
Mani di vecchi
Sembrano specchi
Dai quali provo a spiare una vita
Vecchio quel tale
Che mi guarda male
Mentre confronto con lui le mie dita
E davanti a me col suo passo lento ma deciso
C'è una vecchia che non avrà sorriso mai
Appese alle sue dita ci son le sporte della spesa
Le ghermisce come se fosse prole sua
Le sue mani dure son secche eppure sono gonfie
Ricamate male con le rughe e con i nei
Le carezze che avrai dato un tempo ai tuoi bambini
Ruvide ma dolci tu le ricorderai
Mani di vecchi
Sembrano specchi
Dai quali posso spiare una vita
Vecchia signora
Che passa ed ignora
Mentre confronto con lei le mie dita
Mani mali animali a mali estremi estreme mani!
Ed il male che ti avran fatto a sera quelle mani
Posso immaginare ma solo per un po'
Quando ritornavi a casa tardi dal lavoro
E l'unico ristoro era non pensarci più
Ma se vuoi sapere in cosa più tu mi stupisci
È per come riesci con quelle mani lì
Mani di braccianti, di manovali e contadini
Ad aver la grazia di piegare i tortellini
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5. |
Caramelle
05:47
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Caramelle
Seduta tutto il giorno
Aspetto il suo ritorno
Seduta tutto il giorno
Aspetto il suo ritorno
Seduta tutto il giorno
Aspetto il suo ritorno
Caramelle
Portami delle caramelle
Quelle dure,
Dure
Preferisco quelle
Quelle morbide finiscon presto
Quelle morbide ormai le detesto
Seduta tutto il giorno
Aspetto il suo ritorno
Seduta tutto il giorno
Aspetto il suo ritorno
Seduta tutto il giorno
Aspetto il suo ritorno
Di caramelle ce n'erano poche
Ero bambina e accudivo le oche
Ora averne non mi dà gran gioia
Amara dolcezza in attesa ch'io muoia
La vera dolcezza che amavo aspettare
Era il giorno di festa e andare a ballare
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6. |
A Brùsa La Vècia
03:50
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A brûṡa la vécia
Luce poca pieno inverno
Odor di nebbia naso freddo
Stiam cercando una vecchina
Che girava a testa china
Nella bocca un solo dente
Occhi grinzi e dita secche
Ci ha portato noia e grane
È colpa sua di tutto il male
Brucia la vecchia! Brucia la vecchia!
Tutto l'anno ci hai tormentato
Tu scappavi ma ti hanno trovato
Catturata in mezzo ad un campo
Con ancora il sacco in mano
Era nero e con le toppe
La bruciamo questa notte
L'abbiam presa anche quest'anno
prima che faccia altro danno
Brutta e vecchia fai paura dai vediamo come brucia!!!
Brucia! Brucia ! Brucia! Brucia !
Ammazza la vecchia...
Prendi paglia e due catene
Pianta il palo e stringi bene
Lei ci guarda rassegnata
Spogliata legata impagliata bruciata
Vestiti di fuoco il corpo un tizzone
Capelli di fiamma ridotta a carbone
Per lei è la fine ma non per chi resta
Per noi è soltanto iniziata la festa
Lei ci ha tanto spaventati ma è una gioia quando brucia!!!
Brucia! Brucia ! Brucia! Brucia !
A brûṡa la vècia!
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7. |
TSOCS
02:57
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strumentale
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8. |
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I coppi del tetto della chiesa del Santo Giovanni
È il giorno del Santo
E io in chiesa che canto
Vorrei lavorare
Ma mi tocca restare
Giusto la comunione
Poi in mano il forcone
Piegato sul campo
Il vero inferno è qui
Se la carestia
Ci vuol portar via
Prendiamo la zappa e scagliamola su
Sui coppi del tetto che non ci ha protetto
Ed in chiesa gridiam: "Muora il prete, viva il popolo!"
E il Santo Giovanni dov'è?
Il Santo Giovanni non c'è!
E il Santo Giovanni dov'è?
Il Santo Giovanni non c'è!
Il Santo Giovanni
Ci scampi dai danni
Sollevi gli affanni
Sconfigga i malanni
Ma il Santo Giovanni non c'è!
Rusticani e selvaggi
Coi frutti dei faggi
Mangiamo anche noi
Come i porci ed i buoi
La campagna è lontana
Dalla vostra campana
Tra il puzzo ed i peli
Ti sembro Belzebù
Se stregoneria
O nera magia
La chiesa ci addossa per farci star giù
I coppi del tetto che ci ha maledetto
Come le anime noi rivoltiamo a pancia all'insù
E il Santo Giovanni dov'è?
Il Santo Giovanni non c'è!
E il Santo Giovanni dov'è?
Il Santo Giovanni non c'è!
Il santo Giovanni
Ci scampi dai danni
Sollevi gli affanni
Sconfigga i malanni
Ma il Santo Giovanni non c'è!
Ma il Santo Giovanni non c'è!
Di santi nessuno ce n'è!
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9. |
Viburno
04:23
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Viburno
Sento suonare un tamburo
È tempo di andare ne sono sicuro
Sento suonare un tamburo
L'atteso richiamo dal cielo ormai scuro
Se è capitato anche a te di esser nato vestito verrai chiamato
Allo scoccar dei tuoi primi vent'anni vieni a combattere sei arruolato
Esci dal corpo in spirito e in groppa a una bestia segui la via
Sotto la bianca bandiera indorata s'è già radunata la compagnia
Nelle campagne quattro volte l'anno
Quello che accade ben pochi lo sanno
Nel giovedì delle Tempora
Si combatte questa guerra
Nei giovedì delle Tempora
Per i frutti della terra
Nelle campagne quattro volte l'anno
Quello che accade ben pochi lo sanno
Fai la conta, quanti siamo?
27!
Bene, andiamo!
Contro chi cammina sulla mala strada combattiamo!
Per i frutti della terra!
Con la mia prima camicia al collo
Io prendo legnate ma tanto non mollo
E contro gli stregoni puoi vederlo coi tuoi occhi
Né coltelli né spadoni ma mazze di finocchi
Unite a quei bastoni di legno di viburno
Che per le Rogazioni noi impugniamo a turno
Per sostener la croce portata in processione
Cantando a bella voce la solita orazione
Ma io non rivesto più quel ruolo
Ora calpesto un altro suolo
Quando alla messa stringo il viburno
Penso soltanto al raduno notturno
Ma che stupidi che siete
Nel chiamare il vostro prete
Perché dia benedizione
Sopra la vegetazione
E nelle stalle del bestiame
Non capisci che il letame
Vale più dell'acqua santa
Per far crescere una pianta?
Se il tuo grano cresce sano
Non è un merito cristiano
Ma di quanti han combattuto
Senza nulla avere avuto
Noi impediamo che facciano danno
E nelle tue botti non cagheranno
Col vino salvato poi fai il tuo dovere
Puoi dirci grazie offrendo da bere
E non insistere, non è da dire
Domani in chiesa potresti capire
Quando mi hai visto uscir ieri sera
Quello che ho fatto nell'acquasantiera
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10. |
Tramonto Con Formiche
04:18
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Tramonto con formiche
Ricordo che il pensiero scendeva come una pioggia
E bagnava i miei vestiti di una foggia ormai datata
Ma era roba regalata
E per correre in campagna
Non son uno che si lagna
Di un colore fuori moda
O di una tasca lacerata
Finché i gatti avran la coda
Non mi guasta la giornata
Nei giorni di quel tempo che conduce
Da agosto a settembre, uguali e diversi
Mangiavo i rusticani in controluce
E fu solo molto dopo che scopersi
Che la parte di quei frutti
Che trovavo più gustosa
Era scura per gli insetti
Che deposero le uova
Che la parte di quei frutti
Dalla polpa un po' più scura
Era scelta dagli insetti
Prima dura e poi matura
L'ombra allungata dal sole calante
Rivela nella sua enormità
La forza nascosta delle formiche
L'ombra allungata dal sole calante
Rivela nella sua enormità
La forza nascosta delle formiche
La forza nascosta delle formiche
La forza nascosta delle formiche
Amiche mie scusate se scoperchio il formicaio
Formiche che portate in salvo le sorelle larve
Mordete le mie dita se la cosa vi consola
Son curioso, non cattivo, non vi voglio fare male
Per quanto riconosca, io vi sembri un macellaio
Vi ammiro brulicare, ordinate nell'allarme
Ed immagino che tutte, con una mente sola
Vi chiediate perché questo non lo faccia alle cicale
Guardo il sole che scende dietro le canne, sui campi stanchi
E non un pensiero che corra a quando avrò i capelli bianchi
I pipistrelli al crepuscolo iniziano le loro danze
E io non ho ancora finito i compiti delle vacanze
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11. |
Il Pane Selvaggio
04:53
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Il pane selvaggio
E ora mi ubriaca più il pane del vino
Come quando da bambino
Unto d'oppio e di fiori di pioppo
Mi davano in pasto alla notte
Il pane novello lo aspetto da ottobre
E morbido e grosso e bianco lo sogno
Ma è tristo ed è nero ed è ruvido e duro
Quello che mangio pensando al futuro
È pieno di semi e di polveri strane
Tra Vita e la Morte chi vince è la Fame
Se il pane alloiato non l'hai mai mangiato
Risparmiati il fiato
Cibi schifi estrema fame
È la sorte che ci tocca
C'è chi è morto nel letame
Chi con ancora la paglia in bocca
"Nella terra faccio buchi
Per radici varie e strane
Erbe biade sterco bruchi
Di ogni cosa faccio pane"
Ma c'è un posto dove nessuno si lagna
A capinculo si trova Cuccagna
Dove fatica non fa il contadino
E ha fiumi di latte di miele e di vino
Sui quali con gioia io mi farei ponte
E le bestie arrostiscono di loro sponte
Sugli alberi grossi non son solo i frutti
Ma anche salsicce salami e presiutti
E piove il formaggio e con lui i maccheroni
E tutti son grassi e tutti son buoni
E il tempo si storce si allunga e si piega
Ci sono le cose che nessuno spiega
E vecchi lascivi e donne gozzute
Parer le persone più belle vedute
Regno più grande di ogni sovrano
A perdita d'occhio son campi di grano...
... ma il grano...
È ancora verde e lo mieto di maggio
Perché da mesi non c'è più farina
E anche se al gusto mi sembra foraggio
Scelgo lo uovo e non la gallina
La gemma è migliore del fiore e del frutto
Se hai fame da giorni e fame di tutto
E il cibo lo sogni, lo cerchi e lo inventi
E ti mangeresti anche i denti
E nutriti a pane e sputo
Senza altro avere avuto
Tu mi vieni a domandare
il giorno più lungo?
il giorno più lungo
il giorno più lungo
È quello in cui si sta senza mangiare
|
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12. |
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Il Diavolo in carrozza
Un tuono squarcia l'aria nel cielo scuro e denso
Sul tetto dell'asilo e io sai cosa penso?
È il Diavolo in carrozza!
Durante un temporale
Alla fine dell'inverno
Forse ricordo male
Ma guardavo dall'interno
Coi miei piccoli compagni
Tutti i fulmini ed i lampi
E le pozze come stagni
E la pioggia sopra i campi
E non so se è la paura
Che volevano nascesse
Nella nostra mente pura
Aspettando che piovesse
Ci dicevano parole
Che non potevam capire
A cinque anni chi lo vuole?
Chi ne ha voglia di morire?
Ci dicevano...
È il Diavolo in carrozza!
Me lo pensavo grosso
La faccia tonda e sozza
Ma felice come un gatto
È il Diavolo in carrozza
A spasso con la moglie
Immagine un po' rozza
Sotto mentite spoglie
Ed io immaginavo i dettagli
Com'erano fatti carrozza e cavalli
Ed io immaginavo i dettagli
Zoccoli, briglie, fibbie e fermagli
Ci facevano cantare
Piove piove viene il sole...
Solo il sole non veniva
Ma noi ci si divertiva
A cantar la filastrocca
Per la gioia della bocca
Ci dicevano...
È il Diavolo in carrozza
A spasso con la moglie
Immagine un po' rozza
Sotto mentite spoglie
Ed io immaginavo i dettagli
Com'erano fatti carrozza e cavalli
Ed io immaginavo i dettagli
Zoccoli, briglie, fibbie e fermagli
Ma paura non faceva
E un po' mi divertiva
Pensare a quel povero diavolo
Costretto dalla moglie a uscire
Con quel tempo del cavolo
Più che starsene a dormire
Povero Diavolo in carrozza
È il Diavolo in carrozza
A spasso con la moglie
La consorte grassa e bella
La mia immagine era quella
La mia idea rimane questa:
Lei
Vera padrona del cielo in tempesta
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Vade Aratro Bologna, Italy
I Vade Aratro sono i pionieri dell'Heavy Metal agreste e suonano canzoni sporche di terra.
Sono nati nelle campagne intorno a Bologna insieme al grano del 2006 e stanno lavorando al proprio terzo album.
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